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I Ristoranti possono svolgere il servizio mensa. Non si tratta di un escamotage ma di una possibilità consentita dalla legge. Uno spiraglio di luce quindi, per tutti quei ristoratori che, nelle zone rosse e arancioni si troverebbero costretti a chiudere o, in alternativa, a proporre il solo sevizio d’asporto fino alle 22 o consegna a domicilio. 

Già con il DPCM del 14/01/2021 si era insinuata l’ipotesi di poter riaprire le attività di ristorazione sotto forma di “mensa aziendale”. Non era chiaro però se fosse necessario disporre del Codice Ateco di riferimento e della SCIA.

Con la Nota del Ministero n°004779 del 22/01/2021, la Circolare del Ministero dell’Interno n. 15350/117/2/1 del 6 marzo 2021 e ai sensi del recente DPCM del 2 Marzo 2021 non ci sono più dubbi.

L'esercizio dell'attività di mensa o di catering continuativo per le attività di ristorazione è consentito, anche in zona arancione e rossa, senza dover aggiungere un nuovo Codice Ateco o una SCIA.

L’attività potrà essere svolta a favore di tutte quelle aziende che non dispongono in questo momento di un servizio di mensa aziendale interno.

Per i ristoratori ci sono però delle condizioni da rispettare:

  • Stipulare un contratto tra esercente e datore di lavoro e tenerlo a disposizione degli organi competenti in forma cartacea;
  • Elaborare l’elenco dei nominativi del personale beneficiario del servizio e tenerlo a disposizione degli organi competenti in forma cartacea;
  • Rispettare i protocolli anti-contagio e la normativa in tema di attività produttive;

Viene inoltre sottolineato che non è possibile effettuare il servizio di mensa per i liberi professionisti e le Partite IVA.

Anche la Regione Toscana nei giorni scorsi, in un documento inviato a Confcommercio conferma quanto appena detto: “…un ristorante che svolga servizio sostitutivo di mensa possa continuare a effettuare il servizio a favore dei dipendenti delle aziende con le quali ha stipulato un contratto in tal senso, sia in zona arancione che in zona rossa, ai sensi del Dpcm dello scorso 2 marzo. Questo poiché è da ritenere che tale servizio, anche se limitato a una cerchia determinata di persone, rientri tra le attività dei servizi di ristorazione consentite. Ciò trova piena conferma nell'avviso espresso dal ministero dell'Interno con la circolare dello scorso 22 gennaio. Si conferma che l’attività di mensa richiedspecifica Scia, ma si ritiene che l'esercizio di ristorazione già attivo non debba, a tal fine, presentarne una ulteriore. Infatti l’esercizio dell’attività di mensa aziendale a carattere non permanente, su basi contrattuali che contemplino l'erogazione del servizio, può essere ricompreso nell’attività di ristorazione nel rispetto della legislazione vigente in materia di attività produttive e, ovviamente, delle misure di prevenzione del contagio.”

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