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Il lavoro in quota è l’attività che espone il lavoratore a rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore ai 2 metri rispetto a piano stabile.


Una delle categorie più esposte è quella di chi svolge una attività lavorativa in cui è previsto di accedere e posizionarsi a un posto di lavoro dal basso o dall’alto calandosi o risalendo una fune di lavoro.
Il lavoratore su fune non è né un acrobata da circo, né un atleta. È semplicemente un lavoratore che va incontro ad alcuni rischi: la caduta sua dall’alto, la sospensione, la caduta di oggetti che possono colpirlo, l’esposizione a scariche elettriche atmosferiche, puntura o il morso di animali, le vertigini e così via. Alcuni di questi rischi possono ripercuotersi sulla salute del lavoratore in modo serio: basti pensare a chi rimane in sospensione in modo inerte per oltre mezz’ora, con esposizione a malesseri anche gravi.
Quali sono le attività che richiedono l’uso di funi?
Ad esempio, per un’impresa edile la manutenzione di un cornicione di un edificio.
Ad esempio, per un’impresa che lavora in cave l’attività su scarpate o pareti naturali.
Si tratta di attività e mansioni che dunque richiedono una particolare attenzione proprio perché si basano interamente su dispositivi di protezione anticaduta e sul posizionamento.

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