E’ in fase di definizione il nuovo Regolamento europeo sui dispositivi di protezione individuale. Benché la direttiva del 1989 sia ancora attuale, l’idea è quella di migliorarla.
Le modifiche non dovrebbero essere sostanziali, ma dovrebbero riguardare l’adeguamento al nuovo quadro normativo (che dal 1989 ad oggi si è notevolmente evoluto) e dovrebbero ampliare i prodotti oggetto della direttiva. Infatti, sul mercato esistono prodotti (per esempio, quelli progettati per uso privato e non professionale) che garantiscono una funzione di protezione a chi li usa, ma non rientrano nella direttiva e quindi offrono un livello di protezione inferiore, di cui il lavoratore non è a conoscenza. Inoltre, dovrebbero essere aggiunti alcuni tipi di DPI: giubbotti salvagente, giubbotti antiproiettile e anticoltello, protezione da tagli di seghe a catena portatili nonché da getti d’acqua ad alta pressione. Altre modifiche riguarderanno dispositivi per la protezione dalle vibrazioni meccaniche, dal rumore e dalle radiazioni non ionizzanti: l’esperienza di questi due decenni ha dimostrato infatti che talvolta i fabbricanti devono soddisfare requisiti impraticabili.
Insomma, l’idea è di eliminare le incoerenze attuali, proteggendo meglio la salute e creando condizioni di concorrenza eque tra i produttori di DPI, con un controllo di filiera – dal produttore al distributore all’utilizzatore finale – più efficace. L’impatto economico – relativo ai costi di adeguamento – dovrebbe essere limitato.