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Negli ultimi anni abbiamo visto un’esplosione di nuovi locali, paninoteche, pizzerie, ristoranti che inaugurano e dopo nemmeno un anno chiudono i battenti. Purtroppo i danni che fanno questi improvvisati del settore non sono solo al loro portafogli, ma anche alla nostra salute.

Infatti, in questi giorni possiamo leggere anche a livello locale notizie riguardanti gli esiti catastrofici delle ispezioni dei NAS in panifici , bar e ristoranti: generi alimentari andati a male, frigoriferi non funzionanti, condizioni igieniche spaventose tanto da motivare un provvedimento di chiusura.

Fidatevi : non è facile motivare un provvedimento di chiusura, se vi dicono “me li hanno mandati” , è una bufala, un triste tentativo di “giustificarsi”.

Avendo la possibilità di visitare molte aziende alimentari vi consigliamo di non fidarvi di chi non investe sulla professionalità, sulla formazione e su tutto quello che prevede l’autocontrollo: procedure di igiene, procedure di lavorazione e conservazione degli alimenti, procedure di monitoraggio infestanti, procedure di addestramento e formazione del personale… Ne va della vostra salute!

Durante i lavori in un cantiere, due operai riportano gravi ferite precipitando da un’altezza di sei metri perché non assicurati a linee vita peraltro inadeguate al punto che, pur assicurati, esse non avrebbero garantito la loro sicurezza.

Ne avevamo già parlato in passato, ma – come spesso accade – repetita juvant.

La Corte di Cassazione, in una sentenza recente, è tornata sulla questione dell'aggiornamento del DVR.

Tempo d’estate, tempo di tuffi in piscina. E la normativa regionale per le strutture ricettive che offrono questo tipo di servizio è abbastanza stringente circa le analisi dell’acqua in vasca. Non si tratta di inutili vessazioni, ma di misure di cautela e buonsenso per prevenire problemi di salute ai bagnanti. Batteri e bacilli molto comuni sono, per esempio, i seguenti.

Escherichia Coli: si trova principalmente negli intestini e nelle feci e può provocare crampi, diarrea, vomito, polmonite, peritonite, cistite, sepsi e meningite. Un’acqua non adeguatamente trattata con il cloro potrebbe favorire la trasmissione del batterio involontariamente trasmesso da bagnanti con problemi gastrointestinali o non sufficientemente puliti. Fare la doccia prima di entrare in acqua e rifarla dopo è perciò una misura igienica di prevenzione.

Pseudomonas aeruginosa: è un bacillo che può causare otite, infezioni delle vie urinarie e del tratto respiratorio, congiuntivite e follicolite. Resiste al cloro e si moltiplica rapidamente in acqua a temperatura elevata. Una cattiva manutenzione della vasca, un mediocre o pessimo funzionamento dell’impianto di disinfezione e livelli di cloro inadeguati influiscono sulla presenza di pseudomonas.

Stafilococco: altro batterio comune in piscina, si annida nelle piccole ferite o punture d’insetti grattate e può provocare congiuntiviti e otiti.

Enterococco: in grado di sopravvivere a lungo su oggetti inanimati e alla luce solare diretta, possono portare infezioni alle vie urinarie e causare endocarditi.

Abbiamo descritto solamente alcune delle situazioni più a rischio e frequenti. Già da sole, però, mettono in luce quanto siano importanti da un lato una corretta gestione dell’impianto di piscina e dall’altro il ricorso costante e sistematico ad analisi di laboratorio.

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